GENITORI ANZIANI

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Genitori Anziani

Cara Dott.ssa Agozzino, da qualche tempo seguo la sua interessantissima rubrica. Lei è sempre attenta e disponibile alle richieste che le pervengono e, pertanto, ho preso coraggio per chiederle quanto segue. Da qualche tempo sono un po’ imbronciata con mio marito e sovente discutiamo anche animosamente per una questione che riguarda il mio papà. Mio padre è un “giovane” e gioviale ottantacinquenne, pienamente autosufficiente e da circa tre anni, da quando è rimasto vedovo,  vive in casa con noi. Preciso che non c’è mai stato alcun problema di convivenza e tutto fila liscio ma, improvvisamente, lui ha manifestato la chiara intenzione di essere portato in una conosciuta casa di riposo della nostra zona. La sua motivazione è quella di stare in “allegra” compagnia, di socializzare con i suoi coetanei, insomma di ritornare ad essere, diciamo, autonomo. A me la cosa non va proprio giù: impensabile che il proprio genitore venga collocato in un ospizio; mentre mio marito, sebbene sia molto legato a mio padre, è più possibilista perché ritiene che si debbano rispettare le volontà altrui. Da qui le nostre discussioni e francamente non  riusciamo a venirne a capo; nel frattempo mio padre aspetta la nostra decisione e vedo che è sofferente per questa situazione! Mi può dare qualche consiglio? La ringrazio e saluto, G. F.

Gentilissima G. F. ,
La ringrazio molto per la stima. Ho letto con attenzione la sua lettera, comprendo la difficoltà che sta attraversando. Immagino che Lei voglia continuare ad avere suo papà nella vostra casa: si tratta di un sentimento molto bello nei confronti del proprio genitore che denota sicuramente affetto e cura, nonché il rispetto di importanti valori. Ma cosa intende esattamente quando afferma che sia “impensabile”collocare il proprio genitore in un ospizio? Perchè considera questa possibilità con una connotazione molto negativa? Provi a riflettere su questo e a capirne le motivazioni con chiarezza. Certamente se si trattasse di una scelta obbligata da una situazione di forte insofferenza oppure da mancanza di amore e dedizione, il suo dissenso sarebbe ampiamente comprensibile e giusto. Suo padre è “un giovane e gioviale ottantacinquenne pienamente autosufficiente”: un vero e proprio dono da vivere in pieno. Gli ha mai chiesto con chiarezza quali sono i suoi attuali desideri? Di cosa ha bisogno per sentirsi bene? Parlatene tra voi con tranquillità, comunicando ovviamente a suo padre anche il suo desiderio, cioè quello di averlo accanto nella propria casa.  Suo papà è in salute ed autonomo, probabilmente sente il bisogno di avere un maggiore spazio di autonomia e di privacy: è corretto e comprensibile. Afferma di “voler socializzare con i suoi coetanei e di stare in allegria”: segno di apertura e vitalità positiva. Indaghi su questi aspetti, se corrispondono davvero ai suoi desideri. Sicuramente, in questo momento, suo papà vive uno stato di sofferenza, preoccupato di alterare gli equilibri casalinghi e l’armonia famigliare in vista di una decisione. Garantisca a suo papà la serenità che merita, ponendo attenzione anche a quelle che sono le sue richieste. L’amore che Lei prova per suo padre sicuramente la porterà a prendere la decisione più giusta.

Dott.ssa Nicoletta Agozzino
Psicologa Psicoterapeuta
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