ADOLESCENTI A RISCHIO

Gent.ma Dott.ssa, sono una assidua lettrice della sua rubrica e pertanto, anch’io vorrei chiederle qualche spiegazione su quanto sto per esporre.
Già da qualche tempo ho notato, con estrema meraviglia e anche molta preoccupazione, che giovani ragazze(per lo più minorenni) fanno, pubblicamente e senza alcuna remora, un consumo eccessivo di alcol e sigarette, per non parlar poi dell’abbigliamento succinto che indossano, roba che le minigonne indossate nella nostra giovinezza si potevano paragonare ad abiti monacali. Praticamente  sostano nei pubblici locali e con “ nonchalance” buttano giù bicchierini di super alcolici come fosse acqua di fonte. Le chiedo: questo atteggiamento così provocatorio non è che cela disagi famigliari o magari quelli ancor più pesanti come sentirsi “prime donne” per essere accettate dal “branco”? Può gentilmente darci un consiglio? Ma in primis lo dia alle ragazzine poi magari anche a noi genitori.
La ringrazio e la saluto.

Gentilissima M. , quello che Lei descrive è un fenomeno purtroppo in forte aumento: molti giovani spesso abusano di alcool e altre sostanze psicoattive. Come ha ben osservato, esiste una certa “nonchalance” nell’esibire questi comportamenti, non c’è imbarazzo o pudore anzi sono atteggiamenti accettati e soprattutto non connotati in maniera negativa come forse poteva accadere in passato. Chi beve, fuma, o fa uso di altre sostanze (le cosiddette droghe leggere ad esempio) non viene più considerato come un diverso: tali condotte vengono spesso incentivate dallo stesso gruppo dei pari e dalla società che propone lo sballo come garanzia sicura del divertimento. Purtroppo queste esperienze avvengono sempre più in anticipo sull’età, con una forte sottovalutazione dei rischi fisici e psicologici da parte dei ragazzi. I giovani spesso ricercano l’alcool o altre sostanze per sentirsi più disinibiti, più rilassati e a proprio agio. Essere accettati è quindi un motore molto forte, ma spesso si tratta anche della voglia di sperimentare uno sballo che permette di fuggire da una realtà non pienamente soddisfacente o, peggio ancora, monotona. Sicuramente eventuali disagi famigliari peggiorano la situazione, è quindi importantissimo mantenere un dialogo aperto e soprattutto la fiducia.

Un consiglio per i ragazzi? La vera libertà consiste nel non essere dipendenti da qualcosa per stare bene: posso divertirmi con un bicchiere di vino, posso divertirmi anche senza, così agisco la mia libertà. E’ normale provare imbarazzo, rabbia, tristezza, sono emozioni al pari delle altre. Non bisogna nasconderle o evitarle, ma parlarne con persone di fiducia per trovare una soluzione. Ogni problema può essere risolto, si può cambiare sempre.

Soprattutto un consiglio ai genitori nelle bellissime parole di Papa Francesco che invita a guardare con occhi nuovi la crescita dei propri figli stando loro vicini:“L’adolescenza non è una patologia che dobbiamo combattere. Fa parte della crescita normale, naturale della vita dei nostri ragazzi. Dove c’è vita c’è movimento, dove c’è movimento ci sono cambiamenti, ricerca, incertezze, c’è speranza, gioia e anche angoscia e desolazione.

Dott.ssa Nicoletta Agozzino
Psicologa Psicoterapeuta
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