SHREK, IL CORAGGIO DI ESSERE SE STESSI

Shrek, film di animazione del 2001 diretto da Adamson e Jenson,
è ormai diventato un cult. Shrek, l’orco verde brutto grosso e simpatico, rappresenta l’antifiaba per eccellenza: i personaggi e i valori tradizionali delle fiabe classiche
sono completamente ribaltati per creare un intreccio divertente e originale. La figura dell’orco malvagio diventa buffa, sentimentale e simpaticamente scontrosa; la principessa, apparentemente fragile e in attesa salvifica, tira fuori un’insolita forza e uno spirito indipendente e coraggioso; il valoroso destriero è un divertentissimo ciuchino logorroico; il principe è basso, assai poco attraente ed egoista; il drago, il temibile antagonista per eccellenza, si rivela una timida e innamorata drago femmina che accompagnerà i protagonisti verso il lieto fine.
La favola, sebbene straordinariamente comica e piena di trovate originali, propone molti spunti di riflessione.

  • Riconoscimento di ciò che è Bene e ciò che è Male.
    La distinzione fra bene vero e bene falso accompagna tutta la storia. Shrek, l’orco apparentemente scontroso e cattivo, possiede caratteristiche benevole; Lord Farquad, il principe con il grandioso castello fiabesco, è un omino narciso e prepotente; il simpatico ciuchino sfodera un’inaspettata saggezza. Ciò che apparentemente sembra poco attraente e svantaggioso può avere caratteristiche
    positive e rivelarsi un bene vero; al contrario, ciò che appare più vantaggioso e favorevole si rivela spesso un bene falso e ingannevole. La storia pertanto invita a
    conoscere la realtà in maniera più completa e perfetta, senza fermarsi solo all’apparenza della forma. La realtà, come suggerisce Shrek a ciuchino, è fatta a strati: “Per tua informazione, gli orchi hanno dentro più cose di quanto tu creda.
    Gli orchi sono come le cipolle.”
    “cioè… puzzano?”
    “si…No!”
    “Ah.. ho capito…. Ti fanno piangere?”
    “NO!!! Tutte e due abbiamo gli strati!”
  • Conoscenza e accettazione di se stessi.
    Shrek si presenta fin dall’inizio come un personaggio “fuori dagli schemi”: rutta, scorreggia, fa bagni di fango, carente in igiene. Ama profondamente la palude in cui vive, è felice di starsene lì da solo e non ama intrusioni; ha imparato a godere della propria natura di orco, sebbene questa possa essere non apprezzata da molti. In proposito è illuminante una battuta del simpaticissimo ciuchino:

    “Sai cosa mi piace di te, Shrek? Hai quell’aria “non mi importa cosa gli altri pensano di me”. Mi piace, ti rispetto, Shrek, sei in gamba!”

    Shrek conosce ed accetta se stesso, non rinnega la propria condizione; è consapevole delle conseguenze e degli effetti che produce sugli altri ma è capace di fronteggiarli. Se il coraggio di essere se stessi è evidente fin da subito in Shrek, la principessa Fiona invece inizierà un vero e proprio percorso di consapevolezza che la aiuterà a comprendere la propria essenza, i propri desideri e bisogni. Fiona è apparentemente la bellissima principessa delle fiabe classiche ma lo svolgersi degli eventi mostrerà tante altre caratteristiche inaspettate. L’incontro con Shrek le darà la possibilità di conoscere, comprendere, accettare ed infine integrare positivamente molti aspetti di sé. Divertentissima la scena in cui Fiona, come ogni
    brava principessa che si rispetti, si cimenta in un magnifico gorgheggio di suoni con degli uccellini. Canta così bene, così forte che gli uccellini non ce la fanno più a starle dietro ed esplodono; Fiona allora prende le uova che sono nel nido e cucina amorevolmente una frittata per Shrek!
  • Superamento dei condizionamenti famigliari.
    La principessa Fiona è stata educata come ogni principessa delle favole: rinchiusa in una torre sorvegliata dal drago, la sua missione è aspettare il valoroso principe che la salverà e le darà il bacio del vero amore liberandola dal sortilegio che la costringe a cambiare forma ogni notte. Le aspettative di Fiona sono perfettamente congruenti al modello delle fiabe classiche; come ogni bambina e poi giovane donna, Fiona è cresciuta osservando e adeguandosi ad un modello famigliare con specifiche caratteristiche che ha influenzato fortemente aspettative e desideri. La forza dei condizionamenti famigliari e sociali appaiono in questa fiaba molto evidenti.
    L’incontro con l’orco Shrek non corrisponde alle aspettative della principessa che appare inizialmente molto ostile e perplessa riguardo le caratteristiche del suo
    “salvatore”. Gradualmente Fiona avrà però la possibilità di rivalutare e accomodare le proprie convinzioni, attraverso un processo di vera e propria ristrutturazione cognitiva che la porterà ad un lieto fine inaspettato.
  • L’incontro con l’altro e la modifica dei propri schemi mentali.
    L’incontro tra Shrek e Fiona rappresenta per entrambi un’opportunità di cambiamento e evoluzione. Fiona conoscerà il mondo bizzarro di Shrek, e Shrek conoscerà il mondo incantato della principessa: realtà diversissime, in cui ognuno sarà costretto a falsificare le convinzioni e i pregiudizi avuti fino ad ora. Shrek e Fiona sperimentano una forte dissonanza tra l’esperienza passata e quella presente del loro incontro: gli schemi che prima guidavano le loro azioni, sembrano ora incompleti e inesatti. Divertentissimo lo scambio di battute fra i due protagonisti che si incontrano per la prima volta:
    “Che razza di cavaliere sei?”
    “Nessuno di quelli..” (indicando i resti di una decina di cavalieri morti)
    Anche le aspettative di Shrek non sembrano particolarmente ottimiste, come appare chiaramente nel dialogo con ciuchino:

    “Dov’è questa rottura di scatole dall’alito di fuoco?”
    “Dentro, attende che noi la salviamo!”
    “..Parlavo del drago, Shrek! “

    Nel corso della storia i due protagonisti impareranno a comprendere e accogliere la realtà dell’altro, sebbene così estranea alla propria. Shrek e Fiona cambieranno sostanzialmente le proprie idee, scoprendo che l’apparente diversità che li separa può essere fonte di unione. Come recita il sortilegio di cui è vittima Fiona “l’amore darà la forma”, ovvero sarà l’incontro con l’altro che produrrà i cambiamenti. L’esperienza di unione approfondisce e completa la conoscenza di se stessi: è proprio attraverso l’amore che il Sé definisce la propria forma. L’incontro con Shrek regalerà a Fiona una forma nuova che sbalordirà la stessa principessa in un lieto fine assolutamente originale:

    “..Non capisco..avrei dovuto essere bellissima..”
    “Ma tu sei bellissima!”

Dott.ssa Nicoletta Agozzino
Psicologa Psicoterapeuta
info@psicologia-agozzino.com